sabato 24 luglio 2010

Verso la fine di un'avventura

Tra meno di una settimana farò ritorno in Italia, abbandonando Nashville, TN. 
Sono già passati 6 mesi. Stento a crederci!

Tutti quanti continuano a chiedermi se sono ansioso di partire, o se vorrei stare qui più a lungo... mi sto stupendo nel rispondere loro, con sincerità e semplicità: "No". 

Ed è vero.. più ci penso, più me ne rendo conto. 
Ho una certa agitazione? Sì. 
Ma non vorrei partire immediatamente, come non vorrei soggiornare più a lungo. Sono soddisfatto di come le cose siano, e le vivo per come sono. Sospirare per come vorrei che fossero non avrebbe altro effetto che lasciarmi scappare da davanti queste ultime esperienze che posso vivere. 
Sono qui, ora. E' questo quello che importa, e cercherò di vivere la cosa in questo modo. E quando avrò fatto ritorno vivrò dove sarò, senza permanere - mentalmente ed emotivamente - nei posti che ho abbandonato. 

Alcuni di questi mesi sono stati particolarmente duri ed intransigenti, ma ne ho tratto qualcosa da molti punti di vista diversi. 

Ho già parlato di ciò che ho affrontato e vissuto da un punto di vista personale, e adesso, mentre mi accingo al pianificare i prossimi, ultimi passi della mia carriera accademica, in funzione di un avvio di una carriera lavorativa, mi soffermo a pensare a ciò che ho appreso in questi soli 6 mesi da un punto di vista scientifico-professionale. 

Ho acquisito delle basi teoriche circa il metabolismo di molecole prostaglandiniche e originate attraverso le Cicloossigenasi 1 e 2, e che effetti abbiano alcuni dei farmaci non steroidei che assumiamo tutti i giorni, alcune cose delle quali tanto nuove da non essere risapute da quasi alcun medico. 

Ho appreso molto sullo stress ossidativo, sulle sue dinamiche e sulle sue conseguenze sull'organismo umano: sia da un punto di vista teorico, sia da un punto di vista sperimentale, essendo ora capace di quantificarne la portata partendo da campioni biologici. 

Ho utilizzato e fatto manutenzione ordinaria, tutti i giorni, su strumenti dal costo di 200-400 mila dollari, che molti dei miei colleghi coetanei, se non quasi tutti, non hanno mai nemmeno avuto opportunità di vedere, acquisendo così principi teorici ed esperienza pratica con tecniche incredibilmente valide ed ampiamente utilizzate, come la Cromatografia - Spettrometria di massa tandem. 

Ho adoperato tecniche di separazione e purificazione di precise sostanze in matrici quali urine, plasma, piastrine, che vantano migliaia di composti dalla natura diversa in esse. 

Ho appreso un inglese scientifico accurato, e ho dimostrato agli altri e a me stesso la mia capacità di organizzare un progetto di ricerca ex novo senza avere in principio alcuna base su di questo, riuscendo anche a sostenere incontri e a dare spiegazioni a professori e medici che sono stati candidati al premio Nobel, ricevendo i loro complimenti. 

Ho ottenuto dei risultati utilizzabili, e a quanto mi è detto probabilmente anche pubblicabili su una rivista scientifica, in un frangente di tempo che mi era stato detto essere insufficiente per ottenere dei risultati tangibili ed utili, partendo da zero e non avendo nessuno che potesse chiarire molti dei dubbi che sorgevano strada facendo. 


Non sono solitamente qualcuno a cui piace dire ciò che ha ottenuto, conquistato, o che sta per intraprendere. 
"Uuma quena en'mani lle ume, ri'mani lle umaya. Uma ta ar'lava ta'quena ten'irste": "Non parlare di ciò che hai fatto, o di ciò che stai per fare. Fallo, e lascia che parli per sé". 
Preferisco, se possibile, far percepire il mio valore in quanto persona, studente, scienziato, senza vantare una lista di ciò che ho conseguito. 

Però mi arreca una certa soddisfazione, solo per questa volta, esternare e guardare immediatamente davanti a me alcune delle mie conquiste recenti, in vista di eventuali colloqui nel quasi immediato futuro. 

Altri 6 giorni.

...Cercherò di farli valere.

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