lunedì 1 novembre 2010

Letting go...

Sto proseguendo verso la fine di un altro grosso capitolo della mia vita. La mia laurea scandirà la fine di un percorso che mi ha formato in quanto scienziato, ed in quanto uomo. 

Ovviamente non sono state soltanto le lezioni e gli esami a far ciò. Ma pensando a tutto ciò che ho passato negli ultimi 5 anni... non riesco ad abbracciare nemmeno sforzandomi tutto quello che è accaduto, che ho vissuto. 
Amori passati spenti del tutto, con le ceneri sparse al vento; un ambiente nuovo con cui mi sono scontrato e al quale mi sono dovuto adattare; molte persone nuove incrociate lungo il mio cammino, alcune più significative di altre; vecchie amicizie rafforzate, a prescindere dalle distanze e dal numero di incontri; intime relazioni nate, cresciute, e spentesi. 

Esperienze che mi hanno fatto ridere fino a perdere fiato, ed altre che mi hanno fatto piangere e gridare di una angosciosa disperazione. Giornate in cui mi addormentavo bagnando il cuscino di lacrime di gioia, e altre in cui finivo la giornata accoccolato su me stesso in preda alla più opprimente solitudine. 

Le nozioni sono davvero insignificanti: quello che davvero conta è ciò che si E', non ciò che si sa. 

In questi anni, ed in particolare nell'ultimo, mi sto ritrovando a vedermi con occhi nati da molte persone con cui ho occasione di confrontarmi. O, meglio, a vedermi attraverso gli occhi di chi mi sta di fronte, sia questo uno sconosciuto barbone che dice di essere un veterano del Vietnam e di aver conosciuto personalmente il presidente Reagan, oppure quelli di un'amante tenera che ha troppa paura di un mio giudizio per aprirmisi, oppure ancora quelli di amici di una vita, compagni di sempre. 

Sono sempre stato estremamente severo con me stesso... anzi, lo sono ancora. Eppure mi sto iniziando a rendere conto che il mio giudizio è spesso davvero molto duro, senza che mi mostri quella comprensione e gentilezza che non mi manca mai per gli altri. 
Ma è proprio per questo che sto iniziando a rendermi conto di ciò che davvero voglio, e di ciò che credo in un qualche modo di "meritare". 

Il sacrificare qualunque cosa - studio, amicizie, lavoro, riposo... - pur di parlare un po' con una persona che non mostra segni effettivi né di apprezzare la rinuncia, né di voler rinunciare alla benché minima piccolezza pur di passare del raro tempo con te... che non si preoccupa di mostrare per te nemmeno una traccia della cura che tu ti prendi di lei...
Bene, questo è un qualcosa che non sono più disposto ad accettare. Perché se io do molto, non credo che chiedere almeno un poco in risposta sia sbagliato. 

L'essere dato per scontato può essere un qualcosa di positivo, a suo modo... ma sta iniziando a stancarmi. 
Non credo che si possa fare tutto da una sola parte, in un rapporto qualsiasi. Se dall'altro lato non c'è un qualunque accenno di risposta, insistere è solo cocciuta ostinatezza, e non porterà di certo al risultato che noi vorremmo. 

In tutta sincerità, credo di avere tanto da offrire, e sono moltissime le persone che continuano a mostrarmi che sia così con le loro azioni, oltre che con i loro atteggiamenti e parole, ogni giorno. 


"When I let go of who I am, I become what I might be"