mercoledì 26 maggio 2010

Following the train of thoughts



Mi sta piacendo il mio tempo qui a Nashville?
Non particolarmente. O meglio, ci sono delle cose di questi mesi che mi hanno fatto tremare dall'emozione, ridere, piangere, incazzare... ma curiosamente non sono legate ad esperienze che sto avendo qui, ma a persone con cui mi mantengo in contatto nel vecchio continente. 


Ciò non vuol dire che mi penta della mia scelta: anche nei momenti in cui mi sentivo disperatamente solo, ed abbandonato a me stesso, non mi sono mai pentito del mio essere venuto qui. Sto realizzando molte cose di natura pratica, e credo che sia proprio la partenza e la distanza prolungata che abbia avuto delle conseguenze su molti dei miei rapporti. Chi ha deciso di troncarli in maniera brutale, chi invece continua a farsi vivo nonostante gli impegni anche solo con una mail ogni settimana, chi invece ha iniziato ad essere coinvolgente parte della mia vita, più di quanto lo fosse già prima. 


La distanza di per sé non è né un ostacolo, né un qualcosa di costruttivo: è una situazione, uno stato. Siamo noi a decidere cosa farne. Avere una delle persone che ami davanti a te, e poterla abbracciare, poterle sorridere, poterle essere fisicamente accanto e stare lì in silenzio al suo fianco quando ne abbia necessità... non rinuncerei mai a tutto ciò. Ma al contempo è vero che basta pensare ad una persona per esserle vicino. E la tecnologia di oggi ci consente di comunicare e di vederci in tempo reale anche se si è da parti opposte del mondo! 
E' solo questione di vedere chi tiene davvero a te. Perché se qualcuno ti ama (amore in senso lato e stretto), allora farà in modo di farti sapere che ti sta pensando; e se la ami a tua volta, non ci sarà nemmeno bisogno di un modo per fartelo sapere, la certezza danzerà già dentro di te alle note di una musica allegra e confortante. 


Siamo noi a decidere cosa trarre da ciò che ci accade. Siamo noi a stabilire se un'esperienza sarà dalla semplice natura devastante, oppure di una distruzione fertile, atta alla costruzione di un qualcosa di nuovo e di più magnificente. 
Ad ogni cosa triste, ingrata e deleteria che ci accade, possiamo stare a compatirci, a lagnarci, a piangerci addosso a tempo indefinito... oppure possiamo vivere il nostro momento di lutto, e andare avanti apprendendo ciò che di costruttivo può esserci. 


Nulla è estremizzato: non esiste alcuna cosa o persona che sia solo bene, né alcuna cosa o persona che sia solo male. 


Anche sulla strada verso gli inferi, un fiore può farti sorridere. Tanto magnifica è la natura umana! Ma se ci rifiutiamo di vedere, e chiudiamo occhi e mente al mondo che ci circonda, come potremo mai vedere quel fiore?
Curiosamente, a volte bisogna accettare il brutto di un qualcosa per ammirare il bello che vi alberga. 



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