sabato 12 giugno 2010

Rivolgendo lo sguardo al nostro io interiore...

...Che cosa si vede...?


...Cosa si sente...?


...Cosa si percepisce...?

Rivolgiamo gli occhi della nostra mente, focalizziamo la nostra attenzione, verso il nostro essere più profondo. 

Di momento in momento, svariate sensazioni mi passano dentro. E' difficile descriverle, ma nel globale è un qualcosa di bello, di sereno. A tratti un qualcosa di giocoso e scherzoso, quasi come un ragazzino che ride e si diverte facendo i dispetti; a tratti un qualcosa di più saldo, di forte nella sua calma e quiete, e con un sorriso di chi accetta le proprie capacità e le impossibilità della propria vita. 


E' da molto che non scrivevo, per lo meno secondo gli standard a cui mi ero abituato. E credo che il motivo sia principalmente uno: tutto ciò che ho intenzione di esternare, lo sto già facendo in altro modo. 
E' incredibile i cambiamenti che una persona può apportare, nella tua vita, se ti apri a questa possibilità e glielo permetti; quello che ti può donare, quello che puoi dare a tua volta... 

Mi ritengo di una fortuna davvero rara. Che una persona riesca a farti sorridere per un'intera serata dopo soltanto dieci minuti di conversazione al telefono, nonostante ci sia un oceano a separarvi... ha davvero dell'incredibile, se mi soffermo a guardarlo con gli occhi del bambino che è in me. Ed è proprio questa persona che mi ha dato spunti di riflessione per molti dei post precedenti, e che continua a fornirmene costantemente. 
Ma anziché scrivere qui ogni cosa, mi sto ritrovando ad evolvere il modo in cui rispondo: lascio al tutto il tempo per maturare, per poi esternare con lei ciò che ho realizzato e continuo a scoprire giorno dopo giorno, parlandole, sorridendole, ricordandole che continuo a pensare a lei e che in un qualche modo è diventata parte stessa di me. 

E ci sono ancora tante cose che mi renderebbe felice esprimere, ma c'è un momento più adatto di altri per ogni cosa, e aspetto di avvicinarmi a quello il più possibile prima di farlo. 
E per di più, la cosa che mi stupisce è la serenità che c'è in me nell'attendere e nel contribuire lentamente a creare quei momenti; ma non per merito, ma semplicemente perché ogni singolo istante, ogni chiacchierata, ogni messaggio, ogni pensiero... tutto quanto mi riempie e fa sorridere una parte di me solitamente nascosta anche a me stesso. 
Riuscire a godersi un tragitto, anziché essere concentrati solo sulla meta...
La felicità è un percorso, non un traguardo. Per lo meno se lasciamo che così sia. 

Ed una persona, questo, me lo sta mostrando ed insegnando con un'efficacia che spesso non riesco nemmeno a realizzare in pieno. 

Il vero valore di una relazione sta nel permanere di ciò che ti è stato dato, anche se e quando l'altra persona non è lì al tuo fianco: non è una dipendenza, un appoggio. E' un imparare a camminare insieme, al principio sostenendosi l'un l'altro, per essere poi capaci di andare avanti da soli. Eppur godere della vicinanza reciproca, non perché sia necessaria per non perdere l'equilibrio, ma con estrema e pura semplicità perché... è bello. 

Non esiste una parola che possa farsi carico dell'intensità di ciò che vorrei esprimere... per cui dovrò limitarmi a ricorrere alla parola più prossima, e all'esprimere in tutti i modi in cui potrò mai farlo ciò che dentro mi respira.

Grazie, Ali

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