martedì 20 aprile 2010

Volontà, lotta tra desideri innati e impiantati

Credo un blog possa fornire una possibilità che altrimenti alcune persone a volte non si permetterebbero.
Il soffermarsi a pensare. A come sia andata la giornata, a quello che ci dà da pensare, a ciò che ci preoccupa, a ciò che ci ha spaventato, a ciò che ci ha dato gioia.

Siamo sempre di fretta, o anche se ci concediamo delle pause, raramente si rivolge l'attenzione interiormente.

Un tempo ero solito farlo spesso, riservarmi del tempo costantemente per osservare fuori e dentro di me. L'intenzione di riprendere questo blog sorge da questo motivo. Ce ne sono molti altri, ma questo è il mio proposito conscio.

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Ultimamente, incentivato da eventi vissuti in prima persona e da esperienze altrui con me condivise, mi sto ritrovando a rivalutare - se non riconsiderare interamente - ciò che voglio.

Credo ci sia un marcato distacco tra ciò che davvero vogliamo, e ciò che crediamo di volere. Complici le fantasie, le speranze e le paure, raggiungere l'immagine di ciò a cui aneliamo e afferrarla può risultare estremamente difficile.

Vi siete mai fermati qualche minuto - fermati - magari davanti ad un tazza di caffé, o magari del buon whiskey, a chiedervi: "cosa voglio davvero?"?

Io lo sto facendo. A dire il vero, lo sto facendo da un po' di tempo.

La mia risposta è: non lo so.

Buffo, per lo meno per il sottoscritto. Sono sempre stato estremamente focalizzato in quello che facevo, raramente lasciando che le radici del dubbio raggiungessero le mie. Ho sempre avuto degli obiettivi ben chiari davanti a me, ed ho mostrato una costanza ed una tenacia che alcuni hanno ammirato, ma che a me non sono mai parse sufficientemente adeguate.

Eppure, raggiungendo quei traguardi, ho potuto assistere ad un qualcosa di... bizzarro.
Le persone nella mia vita erano più soddisfatte e felici di me, come se fossero più coinvolte nella situazione di quanto lo fossi - paradossalmente - io.

Ottima carriera accademica, easy to talk to, l'idolo dei genitori delle ragazze al cui fianco ho deciso mai di stare, capace di entrare a far parte di un gruppo con relativa facilità presupposto l'interesse iniziale...
Eppure... nulla. Tranne forse un sorriso, tutto questo non mi lascia nulla dentro.

Ecco il motivo per cui sto mettendo in dubbio se tutto ciò coincide davvero con quanto voglio io. Mi sto rendendo conto di come molte cose non sono state effettivamente mie scelte, come ho sempre pensato, ma sono state in me impiantate dalle aspettative e dai sogni altrui.
Credo sia per questo che mi senta così "spettatore" della mia vita, così poco coinvolto.

Al momento credo di sapere ciò che io vorrei, ma purtroppo rientra solo remotamente in mio potere ottenerlo. Molto sta a ciò a cui momentaneamente mi riferirò come Destino.

Per il resto, continuare a cercare...



E voi... cosa volete...?

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