Ed è interessante vedere come le altre persone affrontano la scelta che tu stesso hai affrontato.
Ovviamente le situazioni non sono mai esattamente le medesime, per cui non si può vedere "come sarebbe andata se avessi preso un'altra decisione". Sarebbe decisamente interessante, ma non è possibile.
Quello che ho da tempo smesso di fare, è tentare di convincere gli altri a prendere decisioni che io ho preso, o che prenderei.
Non è detto che perché io ne fossi convinto, per loro sia la cosa migliore. Non solo, non lo trovo granché corretto nei confronti delle persone, specialmente dei miei amici. Una cosa è se mi chiedessero esplicitamente come mi comporterei in una determinata situazione (per quanto poco accurato possa essere un qualcosa del genere: sai con certezza come ti comporterai in una situazione solo quando ti ci ritroverai), un'altra è quando con lo sguardo o con le parole cercano consiglio.
In quel caso, quello che mi sono ritrovato spesso a fare - a volte senza nemmeno rendermene conto, prima che mi venisse detto dalle stesse persone - è il mettere davanti ai loro occhi un paio di cose.
Innanzitutto: nonostante la nostra mentalità occidentale ci porti con naturale semplicità a ricondurre le scelte a due opposti estremi, quasi sempre la cosa non è così rigorosa. Abbiamo davanti a noi infiniti universi di possibilità davanti a noi.
Un'altra cosa è il tentare di comprendere le immediate conseguenze di ognuna delle scelte possibili. Può sembrare sciocco; alla fine tutti abbiamo abbastanza buon senso per vedere certe cose.
Certo però che quando si è in mezzo ad una burrasca emotiva, il vedere con chiarezza ad un palmo dal proprio naso può divenire difficoltoso.
"Quando piove a monte del fiume, nel suo corso appare la schiuma. Per guardarlo, aspettate sinché le acque non tornino calme", scrisse Sun Tzu.
In casi del genere, qualcuno che ti stia al fianco può aiutarti a vedere ciò che tu da solo non vedresti. Sottolineo "al fianco", non "davanti".
Alcune persone preferiscono che le decisioni vengano prese dagli altri.
Ma quando questo accade, possiamo star certi che in quasi la totalità dei casi, le persone sceglieranno ciò che è meglio per loro stesse. La cosa può coincidere con il bene di chi cede il proprio potere decisionale, ma può anche non farlo.
Sono convinto che tutti abbiamo delle forti capacità di scegliere ciò che davvero vogliamo. Solo che a volte è davvero difficile ascoltare il nostro io profondo, un po' perché le voci degli altri sono assordanti, un po' per paura. Paura di prendere la decisione sbagliata e non avere nessun altro da biasimare se non noi stessi; paura di non essere all'altezza; paura di fallire agli occhi nostri o di qualcun altro.
"Conoscere gli altri è intelligenza, conoscere se stessi è saggezza. Avere padronanza degli altri è forza, avere padronanza di se stessi è vero potere"
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